Tiranti Fisarmoniche

Come si costruisce
una Fisarmonica

La fisarmonica è composta da tre parti principali: la cassa armonica della mano destra, il mantice e la cassa armonica dei bassi o mano sinistra. La parte destra identifica due diverse tipologie di strumento: quella con tastiera o sistema pianoforte e quella con tastiera a bottoni.
L’estensione massima di una fisarmonica con tastiera è di 47 tasti (partenza RE# fino al DO#) e 120 bassi. Quella a bottoni invece, può raggiungere una estensione di 64 note suonanti che a loro volta si dividono in ulteriori due tipologie: il sistema svedese (meglio conosciuto come quello internazionale) e quello russo, usato dai paesi dell’Est Europa.

Nella fisarmonica i suoni vengono prodotti da ance metalliche che vibrano stimolate dal flusso d’aria indotto dal movimento del mantice. Ad ogni tasto corrisponde un suono, prodotto da 2, 3 o 4 ance, che vibrano insieme per dare più potenza al suono e per l’ottenimento di registri diversi. Si dirà che una fisarmonica è in 2a - 3a - 4a al canto a seconda del numero di ance che suonano contemporaneamente selezionando il registro mastro, ma esistono anche alcuni strumenti in 5a al canto. Per il suono dei bassi abbiamo necessità di identificare due diverse tipologie di strumento: quelle a bassi standard e quelle a bassi sciolti. Nella prima tipologia di bassi, le fisarmoniche sono solitamente in 5a, alcune da studio sono in 4a, rari modelli sono in 6a. Nella seconda a bassi singoli o a bassi sciolti invece, le combinazioni delle voci possono partire con 1 (ottava bassa) se lo strumento è da studio, con 2 (ottava bassa + clarinetto) se è una semi-professionale, per arrivare fino ad un massimo di 3, aggiungendo la voce del piccolo. Le note singole dei bassi partono da un minimo di 37 note fino ad arrivare alle 64 note della Bayan.

L'accordatura e l'effetto Musette

Su tutti gli strumenti per musica classica l’accordatura viene eseguita all’unisono, su quelli per musica jazz abbiamo un leggero violino che si ottiene accordando una fila di voci (clarinetto) leggermente più alta, con alcuni cent in più rispetto a quelli che vengono dati al clarinetto centrale. Sulla fisarmonica per musica più popolare, il clarinetto viene accordato a 440erz, poi vengono montate altre due voci sempre della stessa ottava, ma una con un’accordata più alta e l’altra in maniera più bassa, ottenendo così il famoso effetto musette.

Il Lato Canto

Sia che si tratti di tasti o di bottoni, il principio è lo stesso: premendo un tasto un sistema a leva solleva una valvola che libera il passaggio dell’aria alla voce, producendo così la nota corrispondente al tasto premuto (le valvole sono ben visibili togliendo il traforo “mascherina”). La fisarmonica cromatica solitamente è dotata di cinque file di bottoni. Le prime tre file partendo dall’esterno, riproducono tutta la scala cromatica, le altre due sono facilitazioni e ripetono le prime due. Nei paesi dei Balcani invece, si usano tastiere con 6 file di bottoni. Sul traforo vicino alla tastiera sono collocati i tasti dei registri, i quali azionano le lamine perforate scorrevoli poste sul fondo della cassa. Queste lamine aprono e chiudono le ance ottenendo diverse combinazioni possibili, una sorta di miscelazione dei suoni.

Il Cassotto: una cavità a forma di scatola

Tutte le fisarmoniche professionali sono dotate del “cassotto”, cioè un dispositivo per mezzo del quale il suono, invece di uscire immediatamente all’esterno, si espande prima in una cavità a forma di scatola, conferendo allo strumento un suono particolare, nasale, scatolato. Di solito in cassotto vengono montate una o due serie di voci; riferendoci ad uno strumento classico vi troveremo l’ottava bassa più il clarinetto (questo tipo di strumento viene anche impropriamente chiamato doppio cassotto), invece per strumenti atti a suonare musica popolare, si utilizza soltanto la bassa in cassoto, lasciando i tre clarinetti fuori e ottenendo l’effetto musette prima descritto.

Le casse armoniche

Le casse armoniche sono fissate al mantice per mezzo di una serie di spilli, o viti. Separando le casse dal mantice diventano visibili le soniere o porta voci, è un’operazione delicata e da non farsi se si è inesperti. Le soniere sono costituite da un castelletto di legno con tante caselline quante sono le voci da montare. Ogni casella ha una sua dimensione precisa a seconda della grandezza della voce che vi verrà inserita. Le soniere possono essere costruite in abete, se il montaggio delle voci viene fatto con cera d’api, in ontano se si adoperano i chiodi.

Le voci sono il cuore della fisarmonica

Le voci sono costituite da una piastrina, solitamente in lega di alluminio, sulla quale vengono fissate con chiodi ribattini due ance. Quest’ultime vengono costruite in acciaio armonico e disposte l’una in senso opposto all’altra. Ciò è necessario perché ogni ancia può suonare solo se il flusso d’aria proviene da una direzione univoca determinata dall’apertura o dalla chiusura del mantice che inverte il flusso d’aria in direzioni opposte. In questo modo ogni ancia può produrre una singola nota. L’ancia è dotata di una striscia di pelle che funge da valvola perché permette di non sprecare aria, impedendole di passare attraverso l’ancia che in quel momento non deve suonare. Da alcuni anni in sostituzione delle pelli vengono usate valvole sintetiche, chiamate “ventilli”. I ventilli hanno il vantaggio di essere molto leggeri, non oppongono resistenza al passaggio dell’aria ottenendo così più potenza di suono, specie in quelli acuti. I ventilli inoltre, non perdono aderenza nel tempo, come invece succede alle pelli naturali, quest’ultime vanno però adoperate sulle note profonde, in quanto permettono di ottenere una timbrica del suono migliore.

Cassa armonica dei bassi

Togliendo il coperchio situato sotto la cinta dei bassi, si accede alla meccanica dei bassi. Questo sistema è totalmente meccanico, composto da aste orizzontali e verticali che, con il loro movimento aprono le valvole delle voci, permettendo l’entrata e l’uscita dell’aria a seconda della chiusura o apertura del mantice. Le prime due file, partendo dai registri, sono i tasti dei contrabbassi e bassi, sono leve che aprono a loro volta una valvola soltanto attraverso un’asta sulla quale è innestato un piccolo piolo. Le altre quattro file sono gli accordi maggiori, minori, settima e settima diminuita, queste leve invece aprono a loro volta tre valvole contemporaneamente, formando così l’accordo desiderato. I bottoni degli accordi invece, hanno sull’asta due o tre piccoli pioli, che aprono le valvole dell’accordo corrispondente. Nel lato bassi delle fisarmoniche per musica classica, vi è un dispositivo chiamato convertor, il quale, tramite un complicato meccanismo, permette di passare dai bassi tradizionali a quelli a note sciolte così che tutti i bottoni degli accordi producono note singole permettendo anche alla mano sinistra di eseguire gli stessi motivi realizzabili con un organo o con un pianoforte.

il mantice: un cartone pieghettato

Il mantice è realizzato con cartone pieghettato e ricoperto di tela o di seta. Gli angoli interni sono di pelle, in modo da permettere il movimento, mentre quelli esterni sono di metallo e con le pieghe rivestite di dermoide, un particolare materiale sintetico disponibile in varie colorazioni.

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